domenica 18 ottobre 2015

Prima delle elezioni di Senigallia la furbata, ora la menzogna


Rebecchini (Unione Civica) attacca sindaco e giunta per la (poca) trasparenza sulla rendicontazione del bilancio 2014

Luigi Rebecchini
Uno dei momenti più importanti di un Consiglio Comunale è la discussione del bilancio, sia nella fase della previsione che in quella della rendicontazione. In queste occasioni la trasparenza dovrebbe essere naturalmente d’obbligo e massima. E invece, a Senigallia, la vecchia consiliatura ha chiuso il suo mandato con sindaco e giunta che sono riusciti a nascondere ai consiglieri comunali i conti del bilancio 2014. La nuova si è malamente aperta con la difesa menzognera di quel comportamento a dir poco “singolare”.
Vado per ordine e cerco di spiegare. Il 29 aprile scorso viene portata alla discussione del precedente consiglio comunale la rendicontazione del bilancio 2014. Con grande enfasi, da parte del sindaco, i consiglieri vengono informati che vi è un avanzo in bilancio di circa sei milioni e centomila di euro! Ma, incredibilmente, il sindaco tace di una nuova e diversa rendicontazione eseguita con il metodo cosiddetto “armonizzato”, metodo a cui tutti i comuni da quest’anno devono sottostare, e che ha portato ad un disavanzo di sei milioni e trecentomila euro(!).
Sindaco e giunta si sono ben guardati dall’informare, la sera di quel 29 aprile, che la rendicontazione di cui si discuteva era di fatto “superata” in quanto con il nuovo metodo di calcolo i conti sarebbero stati molto diversi e avremmo dovuto ripianare addirittura un debito.
Sindaco e giunta avevano sicuramente in cartella il nuovo conteggio, lo avevano già inviato ai revisori dei conti due giorni prima (Verbale del 28.04.2015, Ndr) e la stessa giunta lo avrebbe poi approvato la mattina seguente (dodici ore dopo) con Delibera n. 97Riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi dell’art. 3, comme 7 del D.Lgs. 118/2001, corretto ed integrato dal D.Lgs. 126/2014, dal quale si evince un disavanzo di amministrazione di euro 6.315.604,25“.
Gravissimo sia il comportamento politico che quello tecnico nei confronti del precedente consiglio comunale. Un’amministrazione seria, corretta e veramente trasparente avrebbe dovuto far presente la situazione ai consiglieri comunali e non congedarli con la falsa consapevolezza di un avanzo di oltre sei milioni di euro. Ma, evidentemente, le incombenti elezioni hanno indotto sindaco e giunta di allora ad un colpevole silenzio!
Anche il dirigente, dottoressa Filonzi, avrebbe dovuto informare il consiglio, per il semplice fatto che non era un’opzione politica l’applicazione del nuovo sistema di contabilità, ma un atto dovuto per sopraggiunte norme e come tale andava riferito. Purtroppo anche la parte tecnica è stata colpevolmente in silenzio.
Lascio ai lettori di questo mio breve scritto giudicare questi incredibili comportamenti: certo è che non si può e non si deve amministrare la cosa pubblica con l’atteggiamento inammissibile di una cricca di amici buontemponi che pensano di far i furbi, tacendo per convenienza di immagine!
E oggi che succede? La nuova consiliatura, dopo la seduta del giuramento del sindaco e dell’investitura dei nuovi assessori, è stata chiamata a votare il ripiano del disavanzo, decidendo per un mutuo trentennale. Il sindaco, contestato fortemente dal sottoscritto, ha avuto l’ardire di affermare, alzando anche la voce, di non aver mai taciuto niente e non aver mai nascosto nulla. Lo ha ripetuto pure nel consiglio comunale successivo, pensando che ripetendo più volte e a voce alta una bugia, possa poi essa diventare la verità.
Bisognava avere il coraggio di ammettere il grave comportamento tenuto in precedenza e non perseverare in una biasimevole, improponibile e meschina menzogna e negazione dei fatti. Cari signori del Pd, di Città Futura e alleati vari, ci parlate di partecipazione e trasparenza, avete perfino creato e assegnato le deleghe alla partecipazione (assessore Monachesi) e alla trasparenza (assessore Bomprezzi), ma di quale partecipazione e trasparenza parlate, se poi i comportamenti sono quelli che ho sopra riferito?
Per voi la partecipazione e la trasparenza sono evidentemente solo quelle di facciata, ma non certo la partecipazione concreta e la trasparenza vera che i cittadini avrebbero il diritto di avere.

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