mercoledì 2 settembre 2009

COMUNE DI SENIGALLIA: PECUNIA NON OLET

Le affermazioni di Moni Ovadia, apparse ieri sul Corriere Adriatico, relative alle colonie ex Enel, dovrebbero far rifletter tutti noi. Mi auguro che l’impegno di tutti i senigalliesi, dopo anche questa autorevolissima voce, sia quello di respingere la filosofia del “pecunia non olet” che guida questa amministrazione.
Purtroppo , come dice Ovadia, le ragioni del danaro prevalgono spesso sul buon governo, credo che sia dovere dei cittadini lavorare perché questo non avvenga.

E’ a tutti nota, la nostra posizione in materia urbanistica, ritengo di doverla ribadire in vista anche del programma elettorale che il candidato sindaco Mancini sta elaborando. Rifondazione di Senigallia denuncia, senza peli sulla lingua e in modo netto e chiaro, la rovinosa, sciagurata, cieca e ipocrita politica urbanistica portata avanti dai nostri governanti locali.
L’attuale amministrazione ha scelto, purtroppo, lo sviluppo “per progetti” e “per varianti”, l’emergere cioè di una concezione della città come sommatoria di tante trasformazioni, di tanti frammenti che non trovano mai un momento di sintesi, un organico inquadramento. Politica ipocrita per il modo subdolo con il quale si versano decine di migliaia di metri cubi sul nostro territorio. L’abbassamento degli indici viene usato come foglia di fico per coprire le scelte vergognose in atto in città. Cecità nell’ostinarsi a non capire che la sottrazione dei suoli all’agricoltura e la distruzione della dolcezza delle nostre colline con colate di cemento e nuove strade, porterà alla fine solo danni alla nostra economia, ad iniziare proprio dal turismo”.
Mi fa piacere che anche l’Udc si trovi, in materia urbanistica, sulla stessa linea di Rifondazione, e fa ben sperare che su questo terreno anche in futuro potremo portare avanti assieme contenuti comuni, al di là delle collocazioni che si andranno a prendere.
Approfitto, visto che l’Udc nella sua ultima uscita ci cita, per ribadire che rispetto al MC auspichiamo che tutto vada ricondotto alla legalità, ma nello stesso tempo i problemi sollevati dal MC sono problemi reali dei quali non si può far finta di nulla. Il dialogo, il confronto è necessario.

Veniamo ora ai rapporti col PD. A tutti è noto che siamo usciti dalla maggioranza, lasciando anche un assessorato di “visibilità”, per le forti divergenze sull’urbanistica e per il modo arrogante di governo che contraddistingue il nostro sindaco. Non credo che in questi mesi sia maturato nel Pd un nuovo modo di far politica, riteniamo quindi completamente alternativa al Pd, la coalizione di centrosinistra che Roberto Mancini con il suo comitato sta costruendo.
Ogni giorno che passa il comitato per Mancini sindaco si arricchisce di apporti preziosi che fanno ben sperare per poter essere vincenti, come nuova e alternativa coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni. La chiarezza, la disponibilità al dialogo, il rifiuto del linguaggio astruso, la voglia di fare umilmente buona politica, sono le carte vincenti di questo progetto.

lunedì 24 agosto 2009

A SENIGALLIA NON SI SCOPA

Chi pensa ad un mio scritto hard, si tranquillizzi. Parlerò di banale “mondezza”.
E’ l’immondizia che non viene tolta durante i pomeriggi e le serate di svolgimento di manifestazioni ed eventi, immondizia che si accumula nel pieno centro storico.
Ne parlo a ragion veduta, ho vissuto il problema in prima persona, allorquando da assessore vivevo direttamente tutta l’organizzazione e la realizzazione di molte manifestazioni e mi rendevo conto delle criticità che si venivano a presentare.

Qui il Cir 33 non c’entra, in capo al Comune è rimasta la pulizia e lo spazzamento dellla città.

Questa della pulizia delle piazze durante le manifestazioni estive è stata una battaglia contro i mulini a vento.
Cestini stracolmi, spazzatura in ogni angolo delle piazze interessate, era ed è lo spettacolo presente sotto gli occhi di tutti. Belle manifestazioni, ma con immondizia a volontà e nessuna scopa.
La soluzione sarebbe banalissima, ma non c’è verso di far capire e porre rimedio..

Dove sta l’inghippo? Semplice, ve lo spiego.

Ogni dirigente deve sottostare ogni anno ad una griglia di valutazione per poter accedere all’incentivo. In tale griglia la voce” riduzione delle ore di straordinari dei dipendenti” risulta voce molto importante.

Si avete capito bene, se il dirigente del servizio, nel caso il dott. Roccato, concedesse ore eccessive di straordinario, rischierebbe di non raggiungere uno degli obiettivi prefissati, avrebbe una valutazione non del tutto positiva e vedrebbe il suo incentivo ridursi.

Vi faccio notare che in una delle primissime manifestazioni che ho avuto il piacere di seguire, mi sono accorto che una quota importante di risorse veniva destinata ad una ditta per lo spostamento delle sedie da una piazza ad un’altra. Carte alla mano, ho dimostrato che due operai del comune costavano con le normali spettanze di alcune ore di straordinario (disponibilissimi a farlo tra l’altro) un terzo o addirittura un quarto. Quella questione fu così risolta, la mondezza impossibile.

Ho ripetuto mille volte in giunta che queste benedette griglie di valutazione non sono il vangelo e vanno prese con le molle e con la capacità di capire le necessità oggettive. Nulla da fare. Assessore al personale (sindaco) inflessibile e dirigenti inflessibili. Avere due addetti alla pulizia, che girano continuamente nelle piazze interessate mentre le manifestazioni sono in corso, risulta impossibile.
A Senigallia si scopa solo nelle ore mattutine di servizio, e noi restiamo con la mondezza.

sabato 13 giugno 2009

SENIGALLIA: POLITICA URBANISTICA SCIAUGURATA

Riporto l'intervista rilasciata al Corriere Adriatico e pubblicata il 12 giugno 2009.

“Denunciamo senza peli sulla lingua e in modo netto e chiaro la politica rovinosa, sciagurata, cieca e ipocrita portata avanti dai nostri governanti locali sulla politica urbanistica”. Rifondazione comunista, attraverso il segretario Luigi Rebecchini, sferra un duro attacco all’Amministrazione comunale, su uno dei terreni più sensibili della vita cittadina. Una serie di bordate che partono da una considerazione: “Si è scelto lo sviluppo “per progetti” e “per varianti”, l’emergere cioè di una concezione della città come sommatoria di tante trasformazioni, di tanti frammenti che non trovano mai un momento di sintesi, un organico inquadramento. Politica ipocrita per il modo subdolo con il quale si versano decine di migliaia di metri cubi sul nostro territorio, l’abbassamento degli indici viene usato come foglia di fico per coprire le scelte vergognose in atto in città. Cecità nell’ostinarsi a non capire che la sottrazione dei suoli all’agricoltura e la distruzione della dolcezza delle nostre colline con colate di cemento e nuove strade, porterà alla fine solo danni alla nostra economia, ad iniziare proprio dal turismo”.Esempi di questo sono il centro direzionale-artigianale nuovo a ridosso del campus scolastico già intasato tra centri commerciali ed altre attività, le “migliaia di metri cubi di cemento lungo l’Arceviese”, l’intervento su un’area protetta (area San Gaudenzio) per costruire un residence e miniappartamenti, le ville plurifamiliari e di lusso (“Con vista sulla complanare”, ironizza Rebecchini) sul futuro parco della Cesanella.“Siamo in presenza di un atteggiamento culturale, quello tenuto dalla giunta PD-Verdi di Senigallia - puntualizza il segretario di Rc - acritico e accondiscendente verso le logiche dell’economia dominante dettata dalle banche d’affari e dagli immobiliaristi. Siamo in un territorio dove il Piano territoriale di coordinamento provinciale esiste solo sulla carta”. “Non mi si dica che faccio il gioco delle destre a denunciare le gravi cose che non vanno in questa città - conclude Rebecchini - Per non far vincere le destre, invece, si governi in modo democratico e con scelte “di sinistra”, prima di scaricare su altri le proprie responsabilità”.

mercoledì 4 marzo 2009

LIBERISMO ASIMMETRICO

Prima di pubblicare altre "intercettazioni possibili", voglio proporre la lettura di un interessante articolo di Emiliano Brancaccio apparso oggi su Liberazione.

Per anni hanno provato a convincerci della superiore efficienza dei prezzi capitalistici, e in particolare di quelli determinati dagli scambi che avvengono in Borsa e negli altri mercati finanziari. Le aziende licenziavano, i valori azionari salivano, e ci dicevano che bisognava festeggiare. Le banche abbandonavano il territorio, toglievano risorse alle attività produttive per impiegarle nella finanza creativa, le azioni schizzavano in alto e ci esortavano ad esultare. Si imponeva agli istituti di credito, alle aziende e persino agli enti pubblici di scrivere la contabilità in base ai valori di mercato, qualcuno si permetteva di segnalare la pericolosità della procedura, e gli si dava del menagramo. I lavoratori venivano sollecitati ad abbandonare la previdenza pubblica e a investire i risparmi in borsa, alcuni di essi temendo la fregatura si tiravano indietro, e li si definiva ottusi e codardi.Insomma, fino a ieri chi non partecipava al baccanale borsistico veniva etichettato come un cavernicolo privo di senno e di slancio vitale. Ma oggi che le borse crollano e i prezzi delle azioni sprofondano verso lo zero? Ebbene, oggi senza tanto scomporsi ci dicono che i prezzi capitalistici non sono poi così perfetti come si pensava. Esaminiamo in dettaglio questa ardimentosa giravolta ideologica. Come è noto, ogni giorno che passa i proprietari del capitale finanziario e industriale appaiono sempre più disposti ad accogliere lo stato a pieno titolo nelle assemblee degli azionisti. Essi però aggiungono una clausola decisiva: lo stato dovrà acquistare le azioni non agli attuali miserevoli prezzi di mercato, ma ai prezzi ancor pasciuti che vigevano prima della bancarotta di Lehman Brothers. Ossia prima che i valori di borsa e la crisi economica precipitassero.A una simile proposta aderiscono molti influenti commentatori delle vicende economiche mondiali, da Ricardo Caballero sul Washington Post a Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera . Essi in pratica suggeriscono che lo stato compri a valori ben superiori a quelli attuali di mercato, assolva all'ingrato compito di fermare il terremoto in atto, e non appena calmate le acque rivenda ai privati le medesime quote, senza badare troppo alle ingenti perdite che graverebbero sul bilancio pubblico. Viene a questo punto naturale chiedersi: ma come ci si può illudere di convincere il mondo della correttezza di una trovata così arrogante e maldestra? Come si fa a sostenere questo espediente, che rappresenta l'ennesimo tentativo del capitale privato di tirarsi fuori dai guai dopo avere appiccato il gigantesco incendio che ogni giorno brucia decine di migliaia di posti di lavoro?

venerdì 9 gennaio 2009

INTERCETTAZIONE TRA UN SINDACO E UN SUO ASSESSORE

Cosmoblog prosegue nella serie delle “intercettazioni possibili” e decide di rendere nota l’intercettazione n. 2
Questa volta gli interlocutori della telefonata sono un sindaco di cui non si desume il nome e un assessore all’urbanistica che viene chiamato con il diminutivo “Mà” . L’assessore potrebbe chiamarsi Mario, Mauro, Martino o altro nome. Inoltre dal verbale di trascrizione si evince che la vicenda si svolge in una città media che si trova sul mare e con una giunta pd-verdi.

Dal cell del sindaco alle ore 17,30 del 18 dicembre2008 parte una telefonata
-Sindaco: Pronto? Finalmente! E’ da stamattina che provo a chiamarti e il tuo cell mi dà sempre occupato, sei sempre attaccato lì, va a finire che dobbiamo dar ragione a quel consigliere di minoranza.

-: ciao sindaco, pure tu ti ci metti. Oggi ho avuto quattro grosse beghe, preparati a firmare nove contenziosi.

-Sindaco: come quattro beghe e nove cause?

-: si, nove come minimo, quattro contro i titolari di quattro imprese, quattro contro i loro direttori dei lavori e una contro l’operatore di una ruspa.

-Sindaco: uff .. uffa, siamo sempre nei tribunali e perdiamo anche spesso, dobbiamo stare attenti. Che è successo ora di grave.

-Mà: te ne racconto solo una e capirai la gravità. Si stava scavando per il parcheggio sotterraneo, contropartita per l’intervento edilizio in…..(non si capisce il nome del luogo). Lo scavo era iniziato da un paio di ore, ma… ecco che… scavando vengono alla luce dei reperti archeologici. Hanno fermato tutto. Hanno fermato tutto!

-Sindaco: ma è quello che dovevano fare

-Mà: si, ma non è questo. Il fatto è che, manovrando male la pala della ruspa, hanno deviato in un punto di 40 centimetri lo scavo rispetto a quello che era sulla carta, se fossero stati ligi al progetto, nulla sarebbe venuto alla luce.

-Sindaco: allora hai ragione, ma accorti, ora che mi ricordo, in molti avevano denunciato che il sottosuolo oggetto dello scavo poteva essere ricco di reperti. Capirai, quelli si ringalluzziscono ora, ad iniziare da quel nostro ex assessore che in una giunta aveva anche riferito tale possibilità, riportando la voce di una associazione. Che rottura di palle!

-Mà: ah quello! Per una pietra antica va in estasi, altro che denuncia, avrebbe dato un premio alla ditta per la scoperta dei reperti antichi, per carità!

-Sindaco: Il nostro super pagato dirigente che dice?

-Mà: capirai, lui cammina sempre con la borsa piena di carta bollata in bianco, ha già preparato la denuncia. Ma tu non ritieni giusto che dobbiamo procedere con la denuncia per operazioni eseguite in difformità?

-Sindaco: Mà, fai benissimo e poiché lo stop ai lavori si nota, fai preparare subito un comunicato stampa. Si dirà che i sondaggi fatti nei luoghi precisi dello scavo, previsto in progetto, erano confortanti e che lì non sono stati trovati ad oggi reperti di alcun genere. Ciò che è stato rinvenuto è fuori dall'area di progetto. Comunque fai definire bene la denuncia, non si può deviare uno scavo di 40 centimetri!
Nella prossima giunta la faremo approvare.

-Mà: per cosa mi cercavi da stamattina?

-Sindaco: ricordi il piano d’area a noi presentato il mese scorso dal consorzio per l’edificazione del PEEP di via (non si capisce bene se trattasi di via Bellini, Tellini, Mellini o altro…), devi preparare una conferenza stampa subito.
Hai visto quanti appartamenti verranno? Più di 350 o forse più di 400. Costruiranno mezza collina.

-Mà: e allora? Non è mica tutta la collina oggetto di edificazione, solo mezza

-Sindaco: non sparare cazzate, è una cosa seria, tutto deve apparire come grande intervento di qualità che va a valorizzare la collina interessata. Grande progetto, grandi architetti, grande risposta ai bisogni di casa. La conferenza stampa la devi organizzare in un ambiente prestigioso: o nella sala del (non si capisce il nome) o al mare alla …..(anche qui la telefonata è disturbata e non è chiaro il nome del luogo). Ai progettisti devi dire che si diano da fare per far pubblicare il progetto in qualche rivista di architettura.

-Mà: si sindaco, diremo che si tratta di una valorizzazione ambientale

-Sindaco: mi raccomando fai partecipare anche il vicesindaco, ci para il culo essendo o essendo stato un verde.

-Mà: sicuramente, sarà come sempre contento di intervenire, speriamo che non voglia organizzare un forum, ma stai tranquilla, lo sai, lui è il nostro Capezzone!

-Sindaco: ma che forum, che Capezzone, ancora spari cazzate, (alterandosi un pò) voglio una presentazione in grande stile, dai toni culturali alti, non dobbiamo far scivolare il discorso sul vil denaro, o su interessi economici che qualcuno può avere, mi raccomando. Deve passare il messaggio che con questa edificazione la città sarà più bella, la collina più bella e andremo incontro al bisogno di casa.

-Mà: non ti preoccupare sindaco, ti saluto, ho altre cento telefonate da fare, ma ti anticipo che sulla vendita di palazzo "…..ardi" (non si capisce bene l’inizio del nome) c’è un consigliere recalcitrante.

-Sindaco (alzando la voce e con tono deciso): non rompano i coglioni! non deve figurare la nostra volontà di vendita di quel palazzo, noi ci dobbiamo lavare le mani, devono decidere i consiglieri, e i consiglieri di maggioranza sanno che saranno fuori da tutto, ripeto da tutto, se voteranno in maniera non opportuna!

-Mà: come sempre sei grande sindaco, ciao

La telefonata s'interrompe.

L’ intercettazione è completamente inventata.
N.B.
Anche a Senigallia si dovrà costruire un parcheggio sotterraneo in area ex gil, quasi certamente ricca di reperti archeologici, ma si fa orecchie da mercante a chi denuncia questo.
Corre voce che dopo la presentazione del piano d’area della Sacelit, sia pronta (già presentata a sindaco ed assessore?) la progettazione della lottizzazione di via Cellini, preoccupante per l’incidenza volumetrica e di impatto .
Intanto si legge, sulla stampa odierna, che in area Sacelit il prezzo di vendita è di seimila euro al mq., non credo proprio che nasca un quartiere vivo, un quartiere cittadino abitato da residenti, non diciamo balle.
Servirà sicuramente e purtroppo come investimento per chi oggi non si fida della borsa.