mercoledì 28 ottobre 2015

LA CALABRIA HA PERSO UNA GRANDE OPPORTUNITA'

    Scelta del tutto sciagurata quella di aver impedito la presenza dei Bronzi di Riace all’ Expo di Milano.  Tale scelta non solo  è frutto di una visione poco lungimirante, ma anche di scarsa  conoscenza delle dinamiche che muovono il turismo.
     La presenza dei Bronzi di Riace all’Expo avrebbe rappresentato, a mio parere,  non solo  un evento nell’evento, ma l’ EVENTO.
     I bronzi di Riace, a parere di molti studiosi e critici d’arte, sono le due sculture che con la loro forza interiore ed esteriore superano i marmi  "viventi" di Michelangelo. 
   Immaginate per un attimo la loro presenza all’Expo, in un apposito  stand a loro solo dedicato, magari dal titolo “I Bronzi di Riace, Calabria-Italia” : i due bronzi avrebbero sicuramente catalizzato l’attenzione di tutta l’Expo, avremmo avuto un ritorno d’immagine straordinario e di fortissima promozione per la Calabria e l’ Italia, sarebbero stati per sempre il brand , il marchio della Calabria, portato con immediatezza  a conoscenza del mondo intero e non solo ai ventimilioni di visitatori. 
   Da persona che ama e vuole bene alla terra calabra, nato in Calabria, non posso che esprimere profonda amarezza e indignazione per questa voluta assenza ,  credo davvero si sia  persa un’occasione forse unica e proprio in un momento in cui il turismo mondiale è in grande ascesa. Il turismo al mondo è l’unico settore che non conosce crisi, l’Italia potrebbe farla da padrona, da molte inchieste l’Italia risulta essere  in cima ai desideri, purtroppo il nostro Paese si fa poi  superare da chi  sa vendere meglio di noi, il turismo in Italia cresce ma cresce di più negli altri Paesi.  Il Mezzogiorno è quasi al palo e la Calabria che potenzialmente potrebbe avere una forte presenza turistica resta quasi al palo, quasi con un  solo turismo di nicchia. La Calabria per le sue bellezze paesaggistiche, naturali, artistiche, culturali, gastronomiche ed enologiche avrebbe le carte in regola per assurgere a regione guida nel panorama del turismo italiano ed internazionale, ma questo non accade.
   Lo scrivevo nei miei lavori da studente universitario  quarant’anni fa: la Calabria deve puntare sul turismo anche in considerazione che il turismo è un driver di sviluppo, è un’attività che alimenta la crescita degli altri settori dell’economia.
   In questi decenni mi pare si sia lavorato in senso contrario e l’ultimo grave gravissimo errore è stato appunto quello di non portare i bronzi all’Expo.
   “La grande bellezza non si impone per grazia divina”,  scrive l’ economista Renzo Salvia nel suo ultimo libro “Resort Italia”, i turisti bisogna andarseli a cercare e saperli cercare. E’ necessario imporre dei brand (dei marchi),  rinfrescarli, ricordarli o crearne dei nuovi se opportuno, consapevoli in quest’ultimo caso che è necessario del tempo per la loro affermazione.  Non basta essere i migliori o avere monumenti e bellezze uniche, bisogna catturare l’attenzione. L’Expo, con la presenza dei Bronzi di Riace,  avrebbe dato sicuramente un brand forte, fortissimo alla Calabria con un effetto direi immediato e capillare.  L’occasione purtroppo  è ormai persa , dovremo cercare di recuperare con un lavoro di anni,  sapendo che non è facile.

Luigi Cosmo Damiano Rebecchini

domenica 18 ottobre 2015

Prima delle elezioni di Senigallia la furbata, ora la menzogna


Rebecchini (Unione Civica) attacca sindaco e giunta per la (poca) trasparenza sulla rendicontazione del bilancio 2014

Luigi Rebecchini
Uno dei momenti più importanti di un Consiglio Comunale è la discussione del bilancio, sia nella fase della previsione che in quella della rendicontazione. In queste occasioni la trasparenza dovrebbe essere naturalmente d’obbligo e massima. E invece, a Senigallia, la vecchia consiliatura ha chiuso il suo mandato con sindaco e giunta che sono riusciti a nascondere ai consiglieri comunali i conti del bilancio 2014. La nuova si è malamente aperta con la difesa menzognera di quel comportamento a dir poco “singolare”.
Vado per ordine e cerco di spiegare. Il 29 aprile scorso viene portata alla discussione del precedente consiglio comunale la rendicontazione del bilancio 2014. Con grande enfasi, da parte del sindaco, i consiglieri vengono informati che vi è un avanzo in bilancio di circa sei milioni e centomila di euro! Ma, incredibilmente, il sindaco tace di una nuova e diversa rendicontazione eseguita con il metodo cosiddetto “armonizzato”, metodo a cui tutti i comuni da quest’anno devono sottostare, e che ha portato ad un disavanzo di sei milioni e trecentomila euro(!).
Sindaco e giunta si sono ben guardati dall’informare, la sera di quel 29 aprile, che la rendicontazione di cui si discuteva era di fatto “superata” in quanto con il nuovo metodo di calcolo i conti sarebbero stati molto diversi e avremmo dovuto ripianare addirittura un debito.
Sindaco e giunta avevano sicuramente in cartella il nuovo conteggio, lo avevano già inviato ai revisori dei conti due giorni prima (Verbale del 28.04.2015, Ndr) e la stessa giunta lo avrebbe poi approvato la mattina seguente (dodici ore dopo) con Delibera n. 97Riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi dell’art. 3, comme 7 del D.Lgs. 118/2001, corretto ed integrato dal D.Lgs. 126/2014, dal quale si evince un disavanzo di amministrazione di euro 6.315.604,25“.
Gravissimo sia il comportamento politico che quello tecnico nei confronti del precedente consiglio comunale. Un’amministrazione seria, corretta e veramente trasparente avrebbe dovuto far presente la situazione ai consiglieri comunali e non congedarli con la falsa consapevolezza di un avanzo di oltre sei milioni di euro. Ma, evidentemente, le incombenti elezioni hanno indotto sindaco e giunta di allora ad un colpevole silenzio!
Anche il dirigente, dottoressa Filonzi, avrebbe dovuto informare il consiglio, per il semplice fatto che non era un’opzione politica l’applicazione del nuovo sistema di contabilità, ma un atto dovuto per sopraggiunte norme e come tale andava riferito. Purtroppo anche la parte tecnica è stata colpevolmente in silenzio.
Lascio ai lettori di questo mio breve scritto giudicare questi incredibili comportamenti: certo è che non si può e non si deve amministrare la cosa pubblica con l’atteggiamento inammissibile di una cricca di amici buontemponi che pensano di far i furbi, tacendo per convenienza di immagine!
E oggi che succede? La nuova consiliatura, dopo la seduta del giuramento del sindaco e dell’investitura dei nuovi assessori, è stata chiamata a votare il ripiano del disavanzo, decidendo per un mutuo trentennale. Il sindaco, contestato fortemente dal sottoscritto, ha avuto l’ardire di affermare, alzando anche la voce, di non aver mai taciuto niente e non aver mai nascosto nulla. Lo ha ripetuto pure nel consiglio comunale successivo, pensando che ripetendo più volte e a voce alta una bugia, possa poi essa diventare la verità.
Bisognava avere il coraggio di ammettere il grave comportamento tenuto in precedenza e non perseverare in una biasimevole, improponibile e meschina menzogna e negazione dei fatti. Cari signori del Pd, di Città Futura e alleati vari, ci parlate di partecipazione e trasparenza, avete perfino creato e assegnato le deleghe alla partecipazione (assessore Monachesi) e alla trasparenza (assessore Bomprezzi), ma di quale partecipazione e trasparenza parlate, se poi i comportamenti sono quelli che ho sopra riferito?
Per voi la partecipazione e la trasparenza sono evidentemente solo quelle di facciata, ma non certo la partecipazione concreta e la trasparenza vera che i cittadini avrebbero il diritto di avere.