Scelta del
tutto sciagurata quella di aver impedito la presenza dei Bronzi di Riace all’
Expo di Milano. Tale scelta non
solo è frutto di una visione poco
lungimirante, ma anche di scarsa conoscenza
delle dinamiche che muovono il turismo.
La presenza dei Bronzi di Riace all’Expo avrebbe rappresentato, a mio
parere, non solo un evento nell’evento, ma l’ EVENTO.
I bronzi di Riace, a parere di molti
studiosi e critici d’arte, sono le due sculture che con la loro forza interiore
ed esteriore superano i marmi "viventi" di Michelangelo.
Immaginate per un attimo la loro
presenza all’Expo, in un apposito stand
a loro solo dedicato, magari dal titolo “I Bronzi di Riace, Calabria-Italia” :
i due bronzi avrebbero sicuramente catalizzato l’attenzione di tutta l’Expo,
avremmo avuto un ritorno d’immagine straordinario e di fortissima promozione
per la Calabria e l’ Italia, sarebbero stati per sempre il brand , il marchio
della Calabria, portato con immediatezza a conoscenza del mondo intero e non solo ai ventimilioni di visitatori.
Da persona che ama e vuole bene alla
terra calabra, nato in Calabria, non posso che esprimere profonda amarezza e indignazione per
questa voluta assenza , credo davvero si
sia persa un’occasione forse unica e
proprio in un momento in cui il turismo mondiale è in grande ascesa. Il turismo
al mondo è l’unico settore che non conosce crisi, l’Italia potrebbe farla da
padrona, da molte inchieste l’Italia risulta essere in cima ai desideri, purtroppo il nostro
Paese si fa poi superare da chi sa vendere meglio di noi, il turismo in
Italia cresce ma cresce di più negli altri Paesi. Il Mezzogiorno è quasi al palo e la Calabria
che potenzialmente potrebbe avere una forte presenza turistica resta quasi al
palo, quasi con un solo turismo di
nicchia. La Calabria per le sue bellezze paesaggistiche, naturali, artistiche,
culturali, gastronomiche ed enologiche avrebbe le carte in regola per assurgere
a regione guida nel panorama del turismo italiano ed internazionale, ma questo
non accade.
Lo scrivevo nei miei lavori da studente universitario quarant’anni fa: la Calabria deve puntare sul turismo anche in
considerazione che il turismo è un driver di sviluppo, è un’attività che
alimenta la crescita degli altri settori dell’economia.
In questi decenni mi pare
si sia lavorato in senso contrario e l’ultimo grave gravissimo errore è stato appunto
quello di non portare i bronzi all’Expo.
“La grande bellezza non si impone per
grazia divina”, scrive l’ economista
Renzo Salvia nel suo ultimo libro “Resort Italia”, i turisti bisogna andarseli
a cercare e saperli cercare. E’ necessario imporre dei brand (dei marchi), rinfrescarli, ricordarli o crearne dei nuovi se
opportuno, consapevoli in quest’ultimo caso che è necessario del tempo per la
loro affermazione. Non basta essere i
migliori o avere monumenti e bellezze uniche, bisogna catturare l’attenzione.
L’Expo, con la presenza dei Bronzi di Riace,
avrebbe dato sicuramente un brand forte, fortissimo alla Calabria con un
effetto direi immediato e capillare. L’occasione
purtroppo è ormai persa , dovremo
cercare di recuperare con un lavoro di anni,
sapendo che non è facile.
Luigi Cosmo Damiano Rebecchini
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