sabato 18 ottobre 2008

RECESSIONE DEMOCRATICA

Un Sindaco deve rispettare anche i cittadini che contestano.
Ho ascoltato la registrazione audio del forum sulla complanare, grazie a Popinga. Quello che mi ha colpito, ancora una volta, è lo "stile" del Sindaco.
Credo che un sindaco non possa rivolgersi ad un gruppo di cittadini dicendo loro di avere bisogno di essere alfabetizzati. Questo comportamento è inaccettabile
, come è inaccettabile il suo "gesto" in consiglio comunale di un mese fa, come è inaccettabile l'infelice frase del vicesindaco alla lettura del risultato di una votazione in consiglio comunale. Credo che al primo punto di ogni programma di governo vada posto il rispetto degli altri.
Si affanna, inoltre, a sottolineare che all'inizio si era tutti d'accordo e che strada facendo in molti hanno cambiato idea. Qui non capisco il fatto che vengono considerati bravi e coraggiosi chi a lei si avvicina, come il consigliere Monachesi, chi si allontana no. L'equazione allora non torna.
Dopo l'ascolto della registrazione meglio rifarsi con un pò di musica anche liberatoria:
Salentoweb.tv - WEB-TV del salento 24 ore su 24 on demand ed eventi live.

sabato 4 ottobre 2008

ECCO LA RIFORMA GELMINI

La mini-scuola della Gel-mini:
-
Meno maestri
Meno professori
Meno classi
Meno scuole
Meno materie
Meno ore settimanali di lezione
Meno giorni di scuola
Meno anni di scuola
Meno risorse
.....e la chiamano razionalizzazione.....



venerdì 3 ottobre 2008

PALAZZO GHERARDI RESTI AL PATRIMONIO PUBBLICO

Si fanno sempre più insistenti, in questi giorni, le voci di un museo Giacomelli in area Sacelit (sarebbe prossima la presentazione di un progetto da parte dell’amministrazione comunale) e nel contempo della volontà di alienare palazzo Gherardi.

Ribadisco la proposta di dichiarare Palazzo Gherardi patrimonio pubblico indisponibile per la vendita o la cessione a qualsiasi titolo a privati, e di considerare l’eventualità di trasformare palazzo Gherardi a sede del museo Giacomelli.

Questa amministrazione comunale vorrebbe tutti silenti, ossequiosi, senza diritto di critica e di proposta. E’ uno stile, quello imposto dal sindaco, che non piace affatto, che alimenta di fatto quella cultura del non confronto che oggi dilaga nel paese, quella cultura del “decisionismo muscolare” che passa come un caterpillar su tutti e su tutto.
Voglio ricordare che sul piano Cervellati la posizione del mio partito è stata sempre e continua ad essere seria e responsabile. Il consigliere Mancini in seno al consiglio comunale, in merito al piano Cervellati, persegue da una parte l’obiettivo di migliorare il piano, dall’altra di evitare che questa maggioranza lo pieghi agli interessi speculativi di mercato.

Abbiamo sempre detto che la nostra volontà non è quella di affossare il piano, abbiamo sempre creduto e crediamo ancora oggi che la filosofia che guida il piano Cervellati sia positiva: primo perché prevede di aumentare i cittadini residenti nel centro storico, secondo per il rispetto e il ripristino tipologico del costruito, terzo perché vediamo la possibilità di un rilancio del commercio e dell’artigianato.
Vogliamo ricordare che il piano Cervellati è arrivato in consiglio comunale con ritardo di anni, quante volte in maggioranza abbiamo denunciato il grave ritardo dovuto alla sciaugurata scelta di voler procedere ad altri piani di espansione -come la variante al prg zona arceviese- che vanno a dissipare la campagna, l’ambiente circostante e il paesaggio.

Ma la cosa più grave, e che ci deve far riflettere molto, è che questa amministrazione vuole piegare, perfino questo piano, allo logica degli affari e della speculazione.
Perché non dire subito, in modo netto e chiaro, che palazzo Gherardi deve restare al patrimonio pubblico?
Credo, ormai, che la mancanza di chiarezza, di questa maggioranza, su questo argomento, sia dettata dal fatto di voler alienare palazzo Gherardi per fare cassa. Si ripete, qui a Senigallia, quanto sta avvenendo in molti centri storici di molte città italiane, votate agli affari e alla speculazione. Si vende il patrimonio pubblico del centro storico per fare cassa e poter procedere alla costruzione di nuove opere pubbliche. Il danno, come dice l’architetto Paolo Berdini nel suo ultimo libro sulla città di Roma “Una città in vendita”, è ”che in questo diffuso modo di operare da parte delle amministrazioni comunali, si guarda a ciò che si va a fare, dimenticandosi e non interessandosi di quanto succederà del bene alienato”.

Il caso di Senigallia mi fa venire in mente che, probabilmente, con i proventi di palazzo Gherardi, si procederà alla costruzione di un nuovo museo Giacomelli, forse in zona Sacelit, ma non si pensa a cosa succederà al palazzo Gherardi venduto. Non penso proprio che l’architetto Cervellati darebbe giudizio positivo di un palazzo Gherardi trasformato in appartamenti per non residenti, trasformato in lussuose seconde o terze case, che non darebbero certo vita al centro storico.

Noi continueremo con impegno a lavorare perché questo non avvenga. Volevamo scongiurare la vendita del palazzo Gherardi in prima battuta nel consiglio comunale del 26 agosto. Non è stato possibile discutere la mozione in quella data, riproporremo la questione nuovamente, con chiarezza, cercando di scongiurare la furbata di chi vuole decidere di non decidere, di chi in pratica vuol vendere e cerca di rimandare la decisione della vendita a “tempi migliori”.
Palazzo Gherardi per la sua posizione strategica non va venduto.