martedì 25 novembre 2008

GELMINI E I SUOI PREDECESSORI

Rapporto alunni/docente: le stupidaggini di Gelmini e del suo predecessore Fioroni.
Tutto il Quaderno Bianco sulla scuola di Fioroni/Padoa Schioppa ruotava attorno a questo obiettivo, che ora il trio Tremonti/Brunetta/Gelmini sta cercando di raggiungere.
Ma, come sappiamo, i numeri poi non sono così oggettivi: un rapporto si fa tra grandezze omogenee e i sistemi d’istruzione dei paesi europei non sono poi così omogenei da poterli rapportare.
Il Quaderno Bianco rilevava che su 100 studenti della primaria in Italia ci sono 9,3 docenti, 5,3 nei paesi Ocse; nella secondaria di primo grado 9,7 per l’Italia contro il 7,3 dell’Ocse; nella secondaria di secondo grado 8,7 Italia e 7,9 Ocse.
Ma una analisi più attenta del nostro sistema scolastico rivela una realtà che si può leggere da altri punti di vista.
Nell’anno scolastico 2005-2006 i posti di insegnante statale in Organico di Diritto per il sostegno sono stati 48.607 (fonte Miur), che, se si tiene conto dell’organico di fatto, arrivano a circa 90.000. Nel resto d’Europa gli alunni diversamente abili frequentano scuole speciali, pertanto gli operatori che se ne occupano non rientrano nel numero dei docenti. Solo in Francia per i diversamente abili viene destinato un organico di 280.000 operatori sociali, che appartengono comunque ad amministrazioni diverse dalla scuola.
Poi ci sono i 25.679 insegnanti di religione cattolica che negli altri paese europei non esistono, ma che vengono conteggiati quando si parla di un numero troppo alto di insegnanti in Italia.
La specificità del nostro territorio dal punto di vista geomorfologico, inoltre, rappresenta un ulteriore elemento che altera il rapporto, ma di cui si continua a non tener conto: il nostro paese è fatto di realtà montane, di piccole isole e paesi che comunque bisogna dotare di servizi scolastici efficienti.
Poi c’è la questione del tempo pieno. In Italia la scuola dell’infanzia funziona per otto ore al giorno con un numero doppio di insegnanti rispetto ai paesi con la metà delle ore. Da noi circa il 35% della scuola primaria, soprattutto nelle grandi città del Nord - finché si riuscirà a resistere agli evidenti tentativi di smantellamento - funziona a tempo pieno (con 70.000 insegnanti in più rispetto al tempo normale), così come una parte importante della scuola media funziona a tempo prolungato.
In alcuni sistemi europei dell’istruzione esistono miriadi di figure professionali che - pur svolgendo funzioni legate al sistema educativo - non sono conteggiati tra i docenti: assistenti, educatori, bibliotecari, etc.
Insomma, quando si parla di portare il rapporto alunni/docente ai cosiddetti standard europei, si tratta di un imbroglio, in realtà si vuole smantellare il servizio pubblico d’istruzione, frutto di lotte e battaglie di civiltà.
I Cobas scuola, senza peli sulla lingua, denunciano da anni la cattiva gestione della scuola da parte dei governi di centro-destra e dei cosiddetti governi di centrosinistra.

domenica 9 novembre 2008

AMNESIE O FOLGORAZIONE ?

Grande, straordinaria manifestazione questa sera a Senigallia di studenti, genitori e insegnanti contro i provvedimenti governativi sulla scuola.
Ho visto assessori e sindaco unirsi al corteo e leggo ora su VS un articolo dell’assessore e vicesindaco Ceresoni.
Mi fa piacere questa loro presenza e auspico che le cose dette siano sentite e non frutto di un certo opportunismo.
Una domanda mi è d’obbligo.

Sono pronti ad ammettere, per essere credibili, i rappresentanti di questa amministrazione comunale che il piano Gelmini non è altro che la prosecuzione del piano Luigi Berlinguer-Moratti-Fioroni?

Sa Ceresoni che i provvedimenti del piano Gelmini derivano dal libro bianco Fioroni? Per la verità quello che aveva scritto Fioroni era già contenuto nei provvedimenti poi abortiti della Moratti e quello che la Moratti prendeva a base non era altro che l’elaborazione gigantesca del ministro Luigi Berlinguer (il ministro De Mauro è stato solo una fugace parentesi). La scuola-azienda non è frutto di questi ultimi mesi, il DS ne fu il primo fautore.

Prendiamo in mano questo benedetto quaderno bianco dell’ ex ministro Fioroni e leggiamolo:

A pag. V leggiamo: il rapporto insegnanti per 100 studenti è decisamente più alto che negli altri paesi OCSE, in tutti gli ordini di scuola: in media circa 1 punto e mezzo in più, effettuando il confronto per il 2004 su aggregati compatibili (Fioroni non ha pensato che la media è alta per via delle scuole in zone disagiat, scuole che pur devono esserci).

A pag. VI : Più alta della media internazionale è anche la spesa per istruzione misurata per studente ….. esiste un serio problema di allocazione delle risorse finanziarie. (Fioroni non ha pensato che finanziamo le scuole private).Ne fa parte anche un livello insufficiente della spesa in conto capitale, per attrezzature e strutture. Per quanto riguarda la dimensione delle classi, si osserva un forte squilibrio verso la piccola dimensione, ben al di sotto dei valori indicati dalla normativa. Nella determinazione dell’organico si è sedimentato un “metodo contrattuale” e in due stadi (“diritto” e “fatto”) che è fonte di opacità e tensioni.
A pag. XI-XII si invoca una più piena autonomia economico-finanziaria delle istituzioni scolastiche, accompagnata da capacità e trasparenza contabile e dalla crescente potestà di attuare gli interventi necessari al miglioramento dei risultati. (Ecco allora le fondazioni).
A pag. XVII si invoca un nuovo reclutamento.
A pag. XVIII prevedere incentivi per il complesso degli insegnanti (e del personale) in relazione al conseguimento di obiettivi.
E così via perché il quaderno bianco si snocciola per ben 287 pagine con ricchezza di dati tabelle e studi.

Se le ubbie padronali e aziendali hanno prodotto questa “perla” nel Libro che più che Bianco è risultato assai Nero per la scuola del futuro, l’idea del “bollino blu” alle scuole “di qualità” era un puro parto dell’idiozia a cui si giunge quando, volendo scimmiottare l’efficientismo aziendale, non ci si preoccupa neanche di chiedere in giro per il mondo cosa in passato hanno prodotto idee simili. In pratica l’idea-base era questa: diamo un punteggio alle scuole e in base all’altezza di esso le aiutiamo di più e via via eliminiamo le altre. Senonchè per valutare le scuole si valuterebbero i “punteggi” ottenuti dagli studenti agli scrutini finali e i risultati di test periodici. In Giappone, dove ai punteggi erano collegati anche gli stipendi dei docenti, scoppiò un gigantesco scandalo quando un insegnante, una volta andato in pensione, scrisse un libro raccontando come fosse prassi consueta tra i docenti giapponesi non solo promuovere anche le “capre” ma soprattutto passare direttamente agli studenti i test da svolgere. Il Canada abbandonò tentativi del genere quando ne apparve chiaro non solo l’effetto corrompente e grottesco ma anche gli elevati costi dell’elefantiaco e farraginoso sistema di valutazione così edificato: qualcuno fece notare che era assai più produttivo investire i soldi del sistema di valutazione nelle strutture scolastiche e negli stipendi dei docenti.

E’ bene che i docenti ne siano dettagliatamente informati/e del recente passato perché non ci dobbiamo meravigliare, se la Gelmini ha voluto recuperare tali “perle nere” con zelo produttivistico, non ha fatto altro che raccogliere la nefasta staffetta che ha collegato Berlinguer, Moratti e Fioroni.

La risposta oggi è la lotta contro le idee nefaste che hanno condotto agli ultimi provvedimenti di legge, dobbiamo chiedere il cambiamento delle norme ultime approvate. Ma per fare questo deve essere coscienza di tutti l’abbandono dell’idea della scuola-azienda.

Non dobbiamo firmare cambiali in bianco a nessuno, garanzia è la continuazione della lotta, molti insegnanti ricordano l’idea del concorsone meritocratico a test e a quiz, con cui gli insegnanti avrebbero dovuto essere “differenziati” per circa mezzo milione di lire di stipendio in base al superamento di questo concorsone. Tale nefasta idea di Luigi Berlinguer nel 2000 è stata sconfitta dalle lotte di piazza degli insegnanti.

Oggi possiamo sconfiggere la Gelmini, ma per favore non dimentichiamo la storia recente e recentissima.