martedì 29 novembre 2011

SENIGALLIA: FIUME A RISCHIO ESONDAZIONE

    Il rischio di una nuova e più grave esondazione, dopo quella del marzo scorso, preoccupa giustamente i cittadini di Senigallia.  L’anno scorso in una parte del nostro territorio,  località Molino Marazzana-Cannella ,  alcune abitazioni, attività commerciali, artigianali ed agricole hanno subito pesanti danni senza alcun risarcimento. Il centro storico si è  salvato solo  per pochissimi centimetri.

In una commissione consiliare effettuata dopo l’evento calamitoso, presenti anche alcuni cittadini, proprio i tecnici della Provincia hanno parlato (per l’ennesima volta) della necessità delle vasche di espansione, di evidenti argini rovinati da tane di animali, hanno parlato della precarietà e della sporcizia del Fosso Baviera,  della necessità di rivedere il corso del Fosso Sambuco che si immette nel Misa controcorrente, della necessità ormai inderogabile di un’operazione di dragaggio per abbassare il letto del fiume soprattutto nella parte finale, di rimuovere la terra che si è depositata in alcuni punti e che va a restringere l’alveo, della strettoia sotto il ponte Garibaldi e di una pulizia con motosega da effettuare in più punti.

Ora siamo in autunno inoltrato, molti cittadini lamentano che poco è stato fatto e che alcune situazioni sono peggiorate rispetto a quelle dell’inverno scorso. Lamentano, inoltre, la mancanza di un piano d’emergenza atto a coinvolgere la collettività e le attività più a rischio, ponendo l’attenzione  a tempestive comunicazioni in caso di pericolo.

    Credo che nell’attività di una pubblica amministrazione, soprattutto in un periodo di crisi economica,  ci debbano essere delle priorità, la sicurezza del fiumi deve rappresentare una delle priorità assolute. Sappiamo che la competenza è della Provincia, noi chiediamo che il Comune faccia la sua parte reclamando e pretendendo  da subito gli interventi necessari, altrimenti siamo in presenza di un colpevole silenzio e di una superficiale attenzione.


    Luigi Rebecchini
                           Capogruppo PRC

giovedì 17 novembre 2011

Alienazione ex casa del custode : speculazione edilizia ai danni del Liceo Scientifico.

Forse in molti non conoscono le puntate precedenti della vendita della “ex casa del custode”. Tale sciagurata e folle decisione presa dalla maggioranza che governa la città è passata in commissione e in consiglio, il voto di Rifondazione è stato nettamente contrario con ampie e ragionevoli motivazioni.

Personalmente ho ricordato in commissione e in consiglio comunale che il fabbricato ricade all’interno del giardino del Liceo Scientifico, occupando un angolo abbastanza grande del cortile della scuola stessa.

Ho richiamato i consiglieri di maggioranza, gli assessori e il sindaco a valutare il fatto che il Liceo Scientifico comincia a “ stare stretto” nell’edificio. Ho riferito - anche con passione, essendo diretto testimone, in quanto fino all’anno scorso insegnavo in quella scuola - che la denuncia di iniziale mancanza di spazio non era una mia opinione, ma un dato di fatto. Prova ne era che una classe, la 1 D (dell’anno scorso), a metà anno scolastico è stata spostata in un’aula poco idonea, andando a sostituire un’altra classe che lì era collocata, insomma una rotazione per dividere i sacrifici. Alunni e genitori possono confermare.

Credo che un buon politico debba non solo guardare al presente, ma avere gli occhi rivolti al futuro. Ho fatto notare che il nostro Liceo Scientifico, seguendo un trend nazionale, è in crescita come numero di iscritti e che nel prossimo futuro la mancanza di spazio produrrà situazioni problematiche. Doveroso lasciare, quindi, alla disponibilità pubblica il bene in questione.

Ma l’appello alla ragionevolezza e ad una più consapevole valutazione è stato completamente inascoltato e per niente preso in considerazione dai signori che governano la città.

A me continua a sembrare folle compromettere un possibile futuro ampliamento della scuola (o uso) cedendo al privato l’ area e l’immobile della ex casa del custode.

Quelle forze politiche che oggi assurgono a difensori dei beni pubblici e si scandalizzano per l’occupazione dello stabile da parte di una associazione giovanile (che non compromette la proprietà pubblica e l’uso pubblico), avrebbero fatto bene a far sentire la propria voce in consiglio comunale meditando sull’operazione inopportuna e dannosa dell’ alienazione di quel bene, opponendosi (invece di votare a favore) ad un provvedimento che di fatto ha l’aggravante di favorire una speculazione edilizia ai danni di una scuola della nostra città.

La serietà, la razionalità, la maturità (per usare le loro stesse parole) non hanno certo accompagnato le loro scelte.