martedì 9 dicembre 2008

PD: paladino delle scuole paritarie

Il PD non contento di avere tolto, anche con il proprio voto in data 19 novembre 2008, risorse alla scuola pubblica per finanziare missioni militari, chiede il ripristino dei fondi per le scuole paritarie.

Da Rinascita riporto:
"Mercoledì 19 Novembre 2008 – 14:36 – Tatiana Genovese

È sempre più marcata l’ambiguità che contraddistingue il centrosinistra, paladino della scuola pubblica nei cortei, ma difensore soprattutto degli istituti paritari nei palazzi di potere. Lo conferma la recente decisione presa da alcuni esponenti del Pd - i senatori Antonio Rusconi, capogruppo in Commissione istruzione, Mariapia Garavaglia, ministro dell’Istruzione del governo ombra, Mariangela Bastico Mauro Ceruti, Anna Serafini, Albertina Soliani, Flavio Pertoldi, Vincenzo Vita - di presentare ieri una mozione che impegna il governo a “ripristinare immediatamente la somma di 133 milioni di euro sul fondo delle scuole paritarie per garantire la possibilità che la scuola dell’infanzia sia assicurata a tutti gli alunni nel nostro Paese”. In realtà però la mozione non è nuova, anzi sarebbe il terzo emendamento alla finanziaria di questo genere. Il primo era stato presentato dall’onorevole Gabriele Toccafondi (Pdl), per essere subitamente ritirato in seguito alle rassicurazioni del governo, che in aula, per bocca del sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas, aveva garantito che i finanziamenti sarebbero stati ripristinati dal ministero entro l’anno. Questo emendamento era poi stato ripreso di pari passo dall’esponente dell’Udc Simonetta Rubinato che lo aveva presentato circa due settimane fa, incassando anche l’appoggio del Pd, in particolare di Luigi Bobba, vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, ma non quello di Montecitorio che lo aveva respinto con 244 voti contrari e 198 favorevoli. Una bocciatura che aveva fatto addirittura sollevare in aula l’ira dell’esponente del Pd Rosa De Pasquale che aveva difeso l’emendamento, non prima però di affermare che comunque “il Partito Democratico non è per la scuola privata ma per la scuola pubblica”. Tuttavia l’ostinazione del Pd nel sostenere le scuole paritarie ha portato nuovamente ieri i senatori del centrosinistra a riprovarci di nuovo. Per giustificare questa ostinazione i parlamentari del Pd in una nota hanno fatto presente che “la libertà di scelta educativa delle famiglie e, quindi, la parità scolastica, è un diritto giuridico e costituzionale” e che “con la legge n. 62 del 2000 sono stati definiti i criteri per il riconoscimento delle scuole paritarie, gestite dagli enti locali o da soggetti privati, che sono parte, insieme alle scuole statali, del sistema nazionale di istruzione pubblica”. “Dal 2002 però - hanno ancora sottolineato i senatori - il contributo alle scuole paritarie è fermo a 536 milioni di euro, per l’80% destinato alla scuola dell’infanzia”, aggiungendo che “Nel disegno di legge finanziaria 2009 e nel Piano triennale del Bilancio dello Stato risulta un taglio ingiustificato di oltre 133 milioni di euro/anno, che metterebbe anche le scuole F.I.S.M. - che rappresentano il 60% delle scuole paritarie - in condizione di non assicurare la prosecuzione del servizio per i 500.000 bambini che la frequentano e comprometterebbe l’applicazione del C.C.N.L. per gli oltre 40.000 dipendenti”. Inoltre, hanno concluso gli esponenti del Pd: “In questi anni, causa l’aumento di istituti accreditati, la somma versata dallo Stato a ogni sezione di scuola dell’infanzia o paritaria è diminuita progressivamente”, sottolineando infine con un colpo al cerchio e uno alla botte: “Tali contributi non sottraggono comunque risorse alle scuole statali”.E guarda caso la legge n.62 del 2000 a cui fanno riferimento nella nota i senatori del Pd con cui le scuole paritarie, di natura giuridica privata, vennero pienamente inserite nel sistema pubblico dell’istruzione “in quanto rispettano regole e standard previsti dalla stessa legge” venne approvata proprio dall’allora governo di centrosinistra del dopo Prodi. È quindi una storia lunga e spesso celata o comunque trascurata dai media, quella che vede il centrosinistra farsi paladino delle scuole paritarie, difenderle e scendere in Aula per loro.Una storia di cui però si sa poco basti infatti pensare che Walter Veltroni pubblicamente, sebbene il suo partito per due volte ha presentato degli emendamenti in merito, sulla questione non ha mai speso una parola, preferendo invece conquistare consensi parlando a favore della scuola pubblica. Come si suol dire: un colpo al cerchio e uno alla botte."

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