domenica 9 novembre 2008

AMNESIE O FOLGORAZIONE ?

Grande, straordinaria manifestazione questa sera a Senigallia di studenti, genitori e insegnanti contro i provvedimenti governativi sulla scuola.
Ho visto assessori e sindaco unirsi al corteo e leggo ora su VS un articolo dell’assessore e vicesindaco Ceresoni.
Mi fa piacere questa loro presenza e auspico che le cose dette siano sentite e non frutto di un certo opportunismo.
Una domanda mi è d’obbligo.

Sono pronti ad ammettere, per essere credibili, i rappresentanti di questa amministrazione comunale che il piano Gelmini non è altro che la prosecuzione del piano Luigi Berlinguer-Moratti-Fioroni?

Sa Ceresoni che i provvedimenti del piano Gelmini derivano dal libro bianco Fioroni? Per la verità quello che aveva scritto Fioroni era già contenuto nei provvedimenti poi abortiti della Moratti e quello che la Moratti prendeva a base non era altro che l’elaborazione gigantesca del ministro Luigi Berlinguer (il ministro De Mauro è stato solo una fugace parentesi). La scuola-azienda non è frutto di questi ultimi mesi, il DS ne fu il primo fautore.

Prendiamo in mano questo benedetto quaderno bianco dell’ ex ministro Fioroni e leggiamolo:

A pag. V leggiamo: il rapporto insegnanti per 100 studenti è decisamente più alto che negli altri paesi OCSE, in tutti gli ordini di scuola: in media circa 1 punto e mezzo in più, effettuando il confronto per il 2004 su aggregati compatibili (Fioroni non ha pensato che la media è alta per via delle scuole in zone disagiat, scuole che pur devono esserci).

A pag. VI : Più alta della media internazionale è anche la spesa per istruzione misurata per studente ….. esiste un serio problema di allocazione delle risorse finanziarie. (Fioroni non ha pensato che finanziamo le scuole private).Ne fa parte anche un livello insufficiente della spesa in conto capitale, per attrezzature e strutture. Per quanto riguarda la dimensione delle classi, si osserva un forte squilibrio verso la piccola dimensione, ben al di sotto dei valori indicati dalla normativa. Nella determinazione dell’organico si è sedimentato un “metodo contrattuale” e in due stadi (“diritto” e “fatto”) che è fonte di opacità e tensioni.
A pag. XI-XII si invoca una più piena autonomia economico-finanziaria delle istituzioni scolastiche, accompagnata da capacità e trasparenza contabile e dalla crescente potestà di attuare gli interventi necessari al miglioramento dei risultati. (Ecco allora le fondazioni).
A pag. XVII si invoca un nuovo reclutamento.
A pag. XVIII prevedere incentivi per il complesso degli insegnanti (e del personale) in relazione al conseguimento di obiettivi.
E così via perché il quaderno bianco si snocciola per ben 287 pagine con ricchezza di dati tabelle e studi.

Se le ubbie padronali e aziendali hanno prodotto questa “perla” nel Libro che più che Bianco è risultato assai Nero per la scuola del futuro, l’idea del “bollino blu” alle scuole “di qualità” era un puro parto dell’idiozia a cui si giunge quando, volendo scimmiottare l’efficientismo aziendale, non ci si preoccupa neanche di chiedere in giro per il mondo cosa in passato hanno prodotto idee simili. In pratica l’idea-base era questa: diamo un punteggio alle scuole e in base all’altezza di esso le aiutiamo di più e via via eliminiamo le altre. Senonchè per valutare le scuole si valuterebbero i “punteggi” ottenuti dagli studenti agli scrutini finali e i risultati di test periodici. In Giappone, dove ai punteggi erano collegati anche gli stipendi dei docenti, scoppiò un gigantesco scandalo quando un insegnante, una volta andato in pensione, scrisse un libro raccontando come fosse prassi consueta tra i docenti giapponesi non solo promuovere anche le “capre” ma soprattutto passare direttamente agli studenti i test da svolgere. Il Canada abbandonò tentativi del genere quando ne apparve chiaro non solo l’effetto corrompente e grottesco ma anche gli elevati costi dell’elefantiaco e farraginoso sistema di valutazione così edificato: qualcuno fece notare che era assai più produttivo investire i soldi del sistema di valutazione nelle strutture scolastiche e negli stipendi dei docenti.

E’ bene che i docenti ne siano dettagliatamente informati/e del recente passato perché non ci dobbiamo meravigliare, se la Gelmini ha voluto recuperare tali “perle nere” con zelo produttivistico, non ha fatto altro che raccogliere la nefasta staffetta che ha collegato Berlinguer, Moratti e Fioroni.

La risposta oggi è la lotta contro le idee nefaste che hanno condotto agli ultimi provvedimenti di legge, dobbiamo chiedere il cambiamento delle norme ultime approvate. Ma per fare questo deve essere coscienza di tutti l’abbandono dell’idea della scuola-azienda.

Non dobbiamo firmare cambiali in bianco a nessuno, garanzia è la continuazione della lotta, molti insegnanti ricordano l’idea del concorsone meritocratico a test e a quiz, con cui gli insegnanti avrebbero dovuto essere “differenziati” per circa mezzo milione di lire di stipendio in base al superamento di questo concorsone. Tale nefasta idea di Luigi Berlinguer nel 2000 è stata sconfitta dalle lotte di piazza degli insegnanti.

Oggi possiamo sconfiggere la Gelmini, ma per favore non dimentichiamo la storia recente e recentissima.

1 commento:

DaniAntifascio ha detto...

Prof,lasciando il discorso delle responsabilità che ha la sinistra (o meglio i ministri dell'istruzione di sinistra) vorrei farle notare uno dei provvedimenti che la ministra Gelmini ha intenzione di prendere che ultimamente sembra essere caduto nel dimenticatoio: la divisione dei bambini italiani da quelli stranieri affinchè questi possano apprendere meglio la lingua.
Secondo me e anche alla luce delle mie esperienze personali credo che sia impossibile che un bambino arabo in classe con un altro bambino arabo si sforzi di parlare italiano ad esempio se necesita di una penna... e sarà costretto a parlare la nostra lingua solo se interrogato o conversando con l'insegnante diventando per lui quindi una sorta di costrizione.
Se invece dovesse chiedere una penna, tornando all'esempio di prima, ad un compagno italiano, per quanto il suo esprimersi possa essere precario, si sforzerà di parlare la nostra lingua.
Portandole la mia esperienza personale le dico che le prime tre parole imparate da una mia ex compagna di classe sono state matita, gomma e temperino!
Per concludere, se un ragazzo di 15anni riesce a capire quanto sia sbagliato un provvedimento, perchè certe forze politiche non si oppongono con energia? perchè non fanno capire agli italiani quanto un provvedimento del genere sia sbagliato e razzista?!
Daniele Barchiesi II° C