mercoledì 2 luglio 2008

LA QUESTIONE SENIGALLIESE

Che le minoranze, di destra, di sinistra e liste civiche accusassero l'attuale governo cittadino di carenza di democrazia è cosa risaputa, ora vedo che la stessa accusa proviene dall' interno dello stesso PD, come dimostra l' approfondito e ottimo articolo di Fabrizio Chiappetti.

In città, ormai, è sentore diffuso del modo di amministrare arrogante e prepotente di sindaco e buona parte delle giunta. Assistiamo, spesso, in consiglio comunale o in assemblee pubbliche, alla farsa che ci propinano il Sindaco e qualche assessore : "Abbiamo discusso più e più volte, abbiamo sviscerato le nostre proposte, ci siamo confrontati, ora è giunto il momento della decisione. Abbiamo il dovere di governare ed è quello che faremo". L'espressione è più o meno sempre la stessa , ma volta sempre ad accusare i dissenzienti di mancanza di coraggio nelle decisioni, di non voler il buon governo e altre amenità.
La verità è che le decisioni vengono prese in altro luogo e alle istituzioni e ai cittadini viene data solo la parvenza di democrazia, per poi operare come in precedenza deciso, senza mai un confronto davvero costruttivo, senza mai un minimo ripensamento.

L'emergenza democrazia diventa "LA QUESTIONE SENIGALLIESE" , diventa la questione principe: i problemi che derivano vanno ad intaccare la corretta progettualità , la buona programmazione e la stessa gestione amministrativa.

Voglio portare come esempi la gestione del personale e la progettualità programmatica.
Il ministro Brunetta, pur con le sue affermazioni contro i dipendenti pubblici, rispetto alla gestione Senigalliese del personale, è "uno zucchero". La delega al personale è tenuta dal Sindaco, le sue volontà vengono espresse e portate avanti dal direttore generale.
Un direttore funzionale al Sindaco, Sindaco che interviene sempre in seconda o terza battuta, dopo aver dato le dritte. La trasparenza già, così, viene a mancare, ma questo è niente.
Vediamo i risultati. Il malumore tra i dipendenti è generalizzato, il personale è ridotto all'osso, la pianta organica ormai non esiste (le varie finanziarie sulla riduzione del personale c'entrano poco per Senigallia, qui si è ridotto molto di più), le diverse funzioni vengono imposte senza diritto del dipendente ad esprimere un parere. E quando il Sindaco vanta che con minor personale si offrono più servizi, si mente sapendo di mentire. Il liberismo più sfrenato non avrebbe saputo fare meglio. Esternalizzare quanto più possibile, questa è stata ed è la parola d'ordine. Molti servizi sono passati ai privati, servizi che spesso vengono offerti con personale precario.
Il mattatoio e la farmacia (farmacia che porta nelle casse del comune centinaia di migliaia di euro all'anno) potrebbero essere le prossime alienazioni. Nei vari bilanci e linee programmatche, almeno su qeste alienazioni, ci siamo sempre fermamente opposti come prc.
Ma non basta, è sufficiente varcare la soglia del palazzo comunale per rendersi conto del clima che esiste negli uffici. Non vorrei esagerare, oltre al malumore, a me pare di essere in un clima di terrore. Chi si lamenta sa che può essere, come minimo, sotto ricatto per i benefici contrattuali.
Qualsiasi manuale di tecnica amministrativa
(personalmente non posso che ringraziare i dipendenti della collaborazione che mi hanno dato e che è andata oltre il loro dovere, avendo sempre cercato un clima di serenità e di rispetto reciproco) ci spiega che tutto il personale va coinvolto per la buona riuscita di un progetto o di un lavoro. Qui si opera, invece, in modo opposto.

Vogliamo parlare di "grande progettualità" ? Troppo facile parlarne, semplicemente è inesistente.
La dimostrazione lampante viene data dalla proposta scaturita nell'incontro della scorsa settimana con il presidente e con la giunta provinciale: "L'arretramento della ferrovia". E' una baggianata o un discorso serio? Se fosse una baggianata , sarebbe assai grave il comportamento del Presidente e della giunta provinciale, quindi non credo sia baggianata.
Voglio allora credere che trattasi di proposta seria e che lo studio di fattibilità ne dimostri la bontà .
Ma se trattasi di proposta seria, è poco serio che in nessuna carta del comune, che in nessun progetto, si parli di questo! Parliamo dell'arretramento della ferrovia!!! Si profila un cambiamento dell'assetto cittadino e si fa finta di niente!!!
Insomma l'arretramento della ferrovia è stato mai considerato nei progetti della città futura?
Il problema è che manca un "progetto grande", si naviga a vista e a vista incerta. Il percorso della complanare, ad esempio, nasce per caso e ci viene spiegato che non vi erano alternative al percorso, poi si scopre che non è vero. Così la terza corsia, e così via...

... Così Palazzo Gherardi: perchè ancora non è dato sapere di preciso il suo futuro? C'è l' interesse di chi ha già comprato la sede del DS ad allargare l'intervento? Certo è che qualsiasi impresa, pur in presenza di crisi economica, sa di intervenire in un luogo di particolare pregio e sa che il ritorno economico è assicurato. Certo è che qualsiasi banca sarebbe disposta ad anticipare ad un' impresa le somme per l'intervento, sapendo di un sicuro buon rientro, considerato il luogo.
Si vogliono fare appartamenti? Lancio una proposta opposta a quella che la stampa riportò come proposta dell'assessore finto dimissionario Campanile: invece di appartamenti extralusso, appartamenti destinati alle graduatorie per case popolari. Non appartamenti a canone concordato..ehhh...no... proprio appartamenti popolari. Si rispetterebbero i requisiti del piano Cervellati e non ci sarebbe speculazione edilizia e finanziaria. Risponda il governo PD-Verdi a questa proposta che non è provocatoria ma realistica e fattibile. Purtroppo, credo che anche per Palazzo Gherardi la decisione sia stata già presa in
barba alla democrazia.

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